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Clik here to view.Un altro anno finisce l’attività Un libro, un mese della
Società Danti Alighieri Zaragoza. E questa volta abbiamo
finito con La collina del vento, un libro di
Carmine Abate. Non è stata una serata qualsiasi. L’attività
ha compiuto venti anni questo corso: 160 libri letti insieme, 160 serate
passate insieme a chiacchierare di letteratura italiana e di tante altre cose.
Questa serata ci siamo divertiti non soltanto con i commenti dei nostri
studenti sul libro. Questa serata abbiamo giocato con acuni degli
incipit dei libri che abbiamo letto lungo questi anni. La Dante
Alighieri Zaragoza vuole ringraziare tutti quelli che ci hanno seguito in
questo viaggio con i libri in questo percorso letterario e non solo. Siete
pronti per continuare almeno per altri 20 anni e altri 160 libri? Per il
momento, raccontiamo cosa ci è sembrato La collina del vento. Il
romanzo ci racconta le radici profonde della famiglia Arcuri,
che da generazioni considera le pendici del Rossarco non solo
luogo sacro delle origini, ma anche simbolo di una terra vitale che non si
arrende e tempio all’aria aperta di una dirittura etica forte quanto una
fede. La protagonista del romanzo è proprio questa collina –il Rossarco– che
troviamo in Calabria. Su quelle coste, sei o sette secoli
prima di Cristo, esuli greci approdarono per fondare nuove
città. Il vento scuote gli olivi secolari e gli arbusti odorosi, ulula nel
buio, canta di un antico segreto sepolto e fa danzare le foglie come ricordi
dimenticati. Il Rossarco è una terra incolta che tutti assieme fanno diventare
la collina un’oasi ben coltivata, ricca di piante, di ulivi, di vitigni, di
frumento, di fichi d’India, e soprattuto di fiori di sulla
che la danno un vivace color rosso nei mesi estivi e che le donano un
inebriante profumo.
La collina del vento ci racconta la storia di una saga
familiare che si dipana per quattro generazioni. Ci sonoImage may be NSFW.
Clik here to view. eventi amorosi, culturali (come gli scavi e i reperti
della Magna Grecia), sociali (come le guerre, la partenza dei
militari e il loro ritorno), ed eventi legati ai tentativi di estorsione
malavitosa, prima da parte dei latifondisti, poi da parte della criminalità
organizzata. Infine il mistero che percorre un po’ tutto il racconto e che
nel romanzo viene svelato soltanto alla fine quando
Michelangelo svela a Rino, ultimo rampollo
della famiglia, prima della frana conclusiva: gli spari sentiti da
Arturo quando era bambino, e i cadaveri da lui visti, e
rivisti successivamente nel corso degli scavi, ormai ridotti a scheletri.
Durante tutto il romanzo c’è un antagonismo tra natura e cultura che si
sfidano nello stesso ruvido fazzoletto di terra: sotto, reperti preziosi, la
storia, il passato, la cultura che nutre l’anima e il futuro; sopra, il
terreno reso fertile dalla fatica, il presente, il lavoro che sfama. La terra
toglie e la terra dà. E dopo il tempo che passa, quando tutto sembra ormai
perdersi e disfarsi, e gli ultimi nipoti crescono e vivono lontano, distaccati
e quasi indifferenti, la collina ormai rosa da scavi abusivi e sconsiderati
frana verso la sua fine, ma per rinascere nuovamente svelando i suoi segreti
più preziosi. Le storie umane finiscono e rinascono. È nella terra che trovano
la loro eternità perché come dice Michelangelo «per sempre è
un’espressione che racchiude la nostra voglia caparbbia di perdudare nel
tempo. Non esiste nulla per sempre. Per sempre è la collina del
Rossarco«.
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Clik here to view.La collina del vento ci mostra un
antagonismo tra tradizione e modernità. Ci sono figure mitiche, quasi eroi
della Magna Grecia: i vecchi sempre colmi di energia; i figli che diventano
uomini e muoino ancora giovani, figure che non conoscono decadenza; ni poti
che vivono tanto da diventare nonni e combattere fino all’ultimo per
difendere la dignità e la libertà della propria terra e la bellezza del
paesaggio. Lavoro e fatica sono un valore in questa terra dove l’orgoglio
abita insieme alla modestia. Nel libro ha un suo posto anche il fascismo che
una volta al potere, difende i grandi agrari. Arturo non esita a schierarsi
dalla parte dei contadini e simpatizza con il Partito Comunista. Gli Arcuri
resistono minacce e sabotaggi. Una delle nostre alunne dice que quello che
l’ha colpita di più è il percorso per la storia italiana (dall’inizio del XX
secolo ai nostri giorni): La Prima e la Seconda Guerra
Mondiale, il Fascismo, gli immigranti, la vita
sociale, politica e economica dell’Italia, l’evoluzione sociale ad esempio
nell’educazione e l’evoluzione dei personaggi in ogni generazione. Ci
racconta come all’inizio del romanzo sono gli italiani a partire per
l’America cercando lavoro e alla fine del romanzo, sono gli extracomunitari a
cercare lavoro nel Rossarco, la collina del vento. Un’altra persona dice che
a lei, quello che le è piaciuto di più, è il contrasto tra la terra aspra e la
tenerezza dei sentimenti dei personaggi. Uno dei momenti più belli del romanzo
per alcuni dei nostri studenti lettori è come Michelangelo recupera il
cadavere di Marisa per sotterrarla nella collina sotto
l’ulivo. Tutti sono d’accordo che il romanzo è pieno di momenti molto
teatrali, poetici, allegri, tristi, teneri….
Carmine Abate è nato a
Carfizzi, in provincia di Crotone, il 24
ottobre 1954. Ha studiato in Italia e si è Image may be NSFW.
Clik here to view.laureato presso
l’Università di Bari. Successivamente ha vissuto in Germania e, da oltre
dieci anni, vive nel Trentino, dove esercita la professione
di insegnante. Sull’autore una persona ci racconta che gli ha sentito dire in
un’intervista che in questo libro c’è una grande parte autobiografica, un
rapporto con la propria memoria. Infatti, Carmiine Abate ha scritto il libro
nell’ultimo anno di vita di suo padre. Un’altra persona ci ha spiegato
l’importanza di Paolo Orsi e di Umberto Zanotti
Bianco, due personaggi reali, grandi archeologi tutti e due, che
vengono introdotti nel romanzo. Abate utilizza la loro biografia e i loro
grandi lavori nella Calabria e li introduce dentro la storia della famiglia
Arcuri. Una persona pensa che il finale sia molto cinematografico. Per
un’altra, il romanzo è pieno di riferimenti contro l’intervento aggressivo
dell’uomo alla terra, dato che c’è una forte presenza dell’ecologismo. Il
suo primo libro di poesie risale al 1977: Nel labirinto della
vita. Come narratore esordisce in Germania con la
raccolta di racconti Den Koffer und weg!; Lo
stesso anno pubblica Die Germanesi, una ricerca empirica socio-
antropologica sull’emigrazione svolta con Meike Behrmann.
Dirige la collana Biblioteca Emigrazione per la
quale ha curato In questa terra altrove (1987), un’antologia di
testi letterari di emigrati italiani. Successivamente ha pubblicato racconti,
romanzi e poesie: Il
muro dei muri, Il ballo tondo,
Fazi Terre di andata,
La moto di
Scanderbeg, Tra due mari, La festa del
ritorno, Il mosaico del tempo
grande, Gli anni veloci,
Vivere per
addizione e altri viaggi. Il suo capolavoro, che vince il premio
Campiello 2012, è il romanzo La collina del
vento. Nell’ottobre del 2012 esce, Le stagioni di Hora
che comprende tre romanzi – Il ballo tondo,
La moto di Scanderbeg e Il mosaico
del tempo grande. La sua ultima opera è
Il bacio del
Pane. I suoi libri, vincitori di numerosi premi, sono tradotti in
Germania, Francia, Olanda, Grecia, Portogallo, Albania, Kosovo,
USA e sono in corso di traduzione in arabo.
I nostri alunni lettori
hanno scelto La collina del vento come il loro libro favorito tra
quelli che abbiamo letto Image may be NSFW.
Clik here to view.questo corso 2014-2015 .
Lo hanno descritto come un romanzo intimo, con belle descrizioni e un
sentimento di nostalgia, amarezza e tristezza perché la vita passa molto
rapidamente e a volte non viviamo in armonia con noi stessi o con la nostra
stessa vita. Gli altri quattro libri preferiti di questo corso sono stati:
Vento largo, Il ponte della Ghisolfa, Lisario o el piacere infinito delle
donne e Terre selvagge. Come sempre, abbiamo finito l’incontro
con una cena molto piacevole. Vi aspettiamo tutti il prossimo
corso!
La entrada 'La collina del vento', di Carmine Abate se publicó primero en Dante Alighieri – Zaragoza.